La rosellina quel dì ignorata

Un maggio antico ricordo in quel giardino
tante eran le rose che del cuor ardente  mio
s’offrivan al desio, coglimi era la suadente
di lor voce: tutte eran belle tutte  profumate,
sol  una inver taceva poco il profumo poca
la bellezza così tra le prime la mia scelta cadde
ma tardi stolto l’animo ferito manifesto mi fù
l’errore mio  che senza spine sol era quella
da me tanto sdegnata inodore muta  poverella
che facile per un amante d’inganno esser preda
quando si bada solo alla bellezza e all’apparenza