La stagione dell'amorte

Ogni stagione ha la sua voce.
Guardo fuori
che mi era parso,
di sentire la voce della primavera.
Sotto il cielo di Marzo
ti accorgi
di quanto sia lontano l’inverno,
stagione di promesse non colte.
I colori dell’autunno
ormai brulli,
lasciano tracce del trucco perduto,
seccato,
versato.
Non nominare invano l’estate
che fa già da male da sé,
non ci provare
a farmi un male che queste ossa
non san sopportare.
Vacillo talmente tanto
che paio dritto
come mai sono stato,
la primavera ha una voce che non aspettavo
che non conosco
e mi dice: sei solo,
non ci provare.
Il giorno del mio funerale me ne starò seduto
solo
sui gradini di una chiesa a rollare.
Mi accompagnerò dove mi porteranno.