La tristezza

Guardo al vecchio pesco contorto
secchi tanti suoi rami
il verde curvato da un frutto.

Tocco la pelle che arrossa
con la peluria e i rigonfi
duri che acerba la dicono.

Penso alla pianta com'era
nel primaverile fiorirsi
nel caricarsi di frutto.

E la tristezza m'arriva
come se lì dentro fossi
in fantasia fatto tronco.

Poi risalgo alla gioia
delle stagioni dei fiori
dei frutti del tempo bello.

E ammiro quanto si sforza
fino agli ultimi giorni
a maturarmi il buon dono.