Lasciarci, hai detto.
L'ho pensato anch'io.
Ma proprio mentre lo dicevi
quanto mi era cara la tua voce!
Come, come non sentirla più!
Come non vedere più i tuoi occhi
frugare nelle nostalgie lontane
dei tempi dell'amore pazzo
privo di coscienza e di futuro!
Come non sentire le tue mani
accarezzarmi il viso
segnate di stanchezza,
dolci di malinconia presente,
rassicuranti e consapevoli
di non temere più niente.
Lasciarci, hai detto.
No, amore mio.
La tristezza d'oggi
l'ho pagata anch'io.
18 luglio 2015
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Tenere lievi nuvolette ferragostane che nulla sanno di ciò che capita qui sotto. Dirette chissà dove, si trasformano, si allungano e poi disegnano il cielo silenziosamente, discretamente, pronte a scoprirsi solo di fronte a sguardi curiosi, affettuosi, desiderosi di comunicare con loro, ma anch'esse senza quelle risposte che contano. Proprio come noi: senza le risposte che contano.