La vera viltà
Cupe e amare
ma ben disposte,
le attraversate
di tante verità nascoste.
Dove la città tace inerte e muta,
la democrazia reale neppure è conosciuta.
Triste è vedere iniziare il terzo millennio
con uomini ostinati, che sfruttano, danneggiano
e sopprimono persino i più disperati.
Nessuno è più capace di costruire
una storia nel caos generale,
che è sempre più presentato
come una vita normale.
Così niente può fare realizzare
una speranza comune con
l’animosità del popolo
con un buon costume.
I germogli del progresso
non danno più nulla
a chi onestamente ha sperato
che non vi fosse un lento ritorno
al brutale peggior passato.
Troppi abiti mentali sporchi e rovinati,
e quelli delle virtù che restano spesso insabbiati.
La causa effetto delle scelte politiche più errate,
fanno sempre dominare l’incapacità e l’inerzia, mascherate.