La vita
Volevo recitare nella mia giovinezza,
non mi accorsi di essere già su un palcoscenico.
Intorno a me, grandi maestri del bene e del male
erano l'equilibrio del teatro, l'esempio della vita,
sempre alla ricerca di un pubblico e dei grandi applausi.
E il sipario si apre ogni qualvolta nasce un uomo
e viene catapultato su questo palcoscenico
con il proprio bagaglio carico di maschere e di colori.
Ognuno a proprio dire e per stupire,
o a proprio fare e per dare;
e gli atti non hanno mai fine,
il pubblico non si sa più chi è,
in platea le poltrone sono vuote,
non si sentono più gli applausi,
i colori si confondono con gli inganni
e gli inganni hanno tutti una maschera.
Ora anch'io devo distruggere qualcosa,
non posso navigare contro corrente
perché non posso essere diverso dagli altri.
Mi auguro che questa volta il sipario si chiuda in fretta,
perché non reggo più la maschera
e, finalmente, potrò conoscere il mio volto.