Lacrime d'avarizia

Nell'antro oscuro dell'avaro si nasconde,
Tra l'avarizia e il desiderio di possedere.
Piange, sì, piange, ma non per la fame,
Bensì per la paura che la minestra sfugga.

Controlla con occhi avidi ogni porzione,
Conta i chicchi di riso come tesori preziosi.
Ma nel suo accumulo di ricchezze eccessive,
Perde il gusto del cibo, il piacere della vita.

La minestra, calda e generosa, attende paziente,
Ma l'avaro è schiavo dei suoi stessi lacci,
Incatenato dall'avidità che lo consuma,
E nel suo egoismo, la gioia gli sfugge.

Possa un giorno imparare che nella condivisione,
Nell'offrire e nell'amare senza riserve,
Troverà ricchezza vera, oltre ogni misura,
E finalmente smetterà di piangere la minestra.