Lamento degli enigmi
In un mondo sospeso tra sogno e realtà,
dove il cielo si confonde con l'abisso,
si ergono i massacratori, ombre incerte,
dall'anima avvolta nella nebbia dell'ignoto.
Chi sono, domanda il cuore inquieto,
come spettri si muovono nell'oscurità,
artefici di destini intrecciati,
nascosti dietro il sipario della vita.
Vogliono forse il silenzio dei giorni,
o l'eco di un'innocenza perduta?
Il loro intento si svela in enigmi,
sibilanti parole di un linguaggio antico.
Dove si celano, interrogano gli occhi,
tra le pieghe del crepuscolo o dietro l'orizzonte?
Son guardiani dei segreti dell'universo,
o profeti di un destino avvolto nell'ombra?
Il cuore del mistero batte inquieto,
note di un'orchestra cosmica risuonano,
la melodia dei massacratori,
un canto senza spartito, senza fine.
Nel labirinto della loro esistenza,
si dipana la trama intricata del destino,
la tela sottile di un'arte oscura,
che si svela solo a chi ha occhi per vedere.
Che cosa vogliono, si chiede la mente,
forse il caos o la quiete dell'assoluto?
Il loro desiderio si mescola al vento,
un sussurro che sfiora l'anima in cerca di risposte.
Dove sono, si interroga l'anima errante,
tra i confini dell'etere o nell'abisso profondo?
I massacratori sono un enigma senza fine,
naviganti di una dimensione oltre il nostro orizzonte.
Dedicata a coloro che scrutano l'infinito,
tra le pieghe di ciò che non può essere compreso,
la poesia si innalza come un canto misterioso,
un'ode ai guardiani dei segreti nascosti.