Lamento del Corpo
Nel giardino oscuro del mio essere,
fioriscono spine, crude e severe.
Dipinto di brividi, il mio respiro
sussurra il canto di un dolore vampiro.
Sinfonie di agonia, danze di tormento,
nel teatro della carne, il mio lamento.
Muscoli in rivolta, nervi in tumulto,
la pelle racconta un racconto occulto.
Lacrime rosse, gemme di sofferenza,
tesori nascosti nell'anima in presenza.
Il corpo è un poeta di versi intrisi,
di spasmi, di urla, di dolori concessi.
Là dove il palpito si fa grido,
sotto il cielo della pelle, ferito.
Il dolore, pittore delle mie ferite,
traccia con pennellate la mappa degli affanni.
Eppure, in questa tela di angoscia dipinta,
sussiste la forza di una vita sconfitta.
Il corpo, un guerriero nell'oscurità,
porta sulle spalle la sua verità.
Tra i gemiti del muscolo e il fremito del nervo,
si compone la poesia del dolore acerbo.
Ma nell'abisso del tormento, un raggio persiste,
la speranza, fragile, ma mai vinta.
Così, tra le pieghe di questo canto malato,
il corpo danza, ferito ma innamorato.
Nel dolore fisico, una melodia aspra,
che sfiora la pelle come foglia d'arpa.