Lapidatori dell'Essenza

Nell'antro dell'ombra, i lapidatori danzano,
Invisibili come l'eco di un antico canto,
Il loro mistero sfida il sole e la luna,
Dipinge il crepuscolo di enigmi senza stanco.

Chi sono questi viandanti d'ignoto destino?
Guardiani di verità nascoste, o giullari dell'indistinto?
Con occhi d'argilla scrutano l'anima del mondo,
Con martelli d'incertezza plasmano il mistero profondo.

Vagano senza dimora, senza tempo, senza età,
Come filosofi erranti in cerca di verità.
Sono forse architetti di illusioni o artigiani di verità?
O lapidatori del senso, nel labirinto della realtà?

Consigliano con saggia incertezza, dubbi scolpiti in pietra,
Svelano la bellezza nella contraddizione aperta.
Positivi o negativi, nell'ombra si celano,
Osservano il mondo con occhi che sanno e tacciono.

Dove agiscono questi lapidatori enigmatici?
Tra i sogni dei poeti, nei pensieri più critici,
In ogni momento d'incertezza e confine,
Lavorano nell'ombra, maestri del dubbio divino.

Che cosa vogliono? Forse la danza dell'incertezza,
O la melodia sottile dell'anima in bellezza.
Sono guardiani della verità o complici del mistero?
Domandano con silenziosa voce, senza un vero impero.

Quando? In ogni attimo, nell'eternità senza fine,
Sono come le stelle che nel cielo si incrinano.
Come l'eco lontana di un antico canto,
Persistono nell'etere, nel tempo incerto e tanto.

Come lapidatori, forse ci chiedono di sapere,
O forse domandano della saggezza da apprendere.
Svelano la giustificazione di ogni verità,
Nel labirinto della vita, guida della nostra via.

Ma la loro essenza, una contraddizione sottile,
Si svela solo a chi cerca la verità mobile.
Lapidatori dell'essenza, artisti dell'illusione,
Nel loro mistero risiede la nostra confusione.