Lasciatemi solo
Lasciatemi solo
il giorno e la notte in cui
mi alternerò alla vista
dell’ultima mia insonnia,
del mio caffè perfetto.
Lasciatemi solo
coi piedi incastrati nello scoglio,
il mio foulard sette colori
da sventolare con rispetto
all’alba che mi sveglierà.
Lasciatemi solo
se i miei occhi voi vedrete
affondare nel sottostante mare
mentre concluso é lo sbadiglio
al primo affiorare dei colori.
Lasciatemi solo
nel corso del mio lungo mattino
indaffarato come io sarò
nella ricerca di un sorriso uno
o di un bambino che la mano porge.
Lasciatemi solo
durante il pranzo mio migliore,
fortuna brio e malinconia
disposti a cerchio sul piatto
e in mezzo il fico d’india da sbucciare.
Lasciatemi solo
se mi assopisco un mezzo pomeriggio
giacché non è che dormir riesco
pensando già alla sera che verrà
o alla stella che s’accenderà per prima.
Lasciatemi solo
al primo vecchio lampione acceso
quando il suo cono risucchia la mia vita
e Icaro spettrale nella sua luce volo
per poi scagliarmi sull’asfalto nero.
Lasciatemi solo
al caldo plaid che voglio benedetto
e invece è così fredda la sua lana
che tutto il corpo addosso gli strofino
quasi che sia io a dover dare tepore.
Lasciatemi solo
quando alla fine è tutto a posto,
quando assomiglio a un figlio
che ad alta voce chiama mamma
e ad alta voce si domanda dove sarà.
Lasciatemi solo
nelle mie ore del riposo atteso
quando tra un sonno e l’altro ancora
mi sforzo di sognare in grande,
di ritrovare le persone amate.