Le catene della libertá
"Vattene vecchiaianon vedi ch'é ancora presto"Passeggio nel mio Paradisocanticchiando le canzoni che nascondono i miei ricordie immagino in quell'andaredesideri di riconciliazione con me stesso inventandomi immerso dentro impossibili sognidove vivere in un significato diverso la mia esistenza libero dalle grate delle utopiedai drammi concepiti dall'anima e dall'etá quasi in balìa della sua incoscienza naufragata nel mare dell'indifferenza e dell'abulia senza sentimentoE scaccio lontano ogni pensiero di vecchiaia rivestita d'abiti consunticon la pelle lasca e penzolante le labbra cadenti e senza risa e la lingua a non pronunciar più parolanella voce roca di silenzionei giorni cisposi e senza ore che veloci vogliono corrermi incontroSensi di tedio vorrebbero s'atteggiarein questo mattino d'ansia frustrata a invadere la povertá della mia animaAssaporo la futilitá del viverenel perfido sorgere del sole d'alcuninella pallida luce del destinoche illumina i loro tristi giorniimpregnati d'incoerenze e malignitáa aleggiare come avvoltoisulla sottomissione alla miseria e alla notte che invade i cuoriE me ne libero volando liberodentro l'inutilitá delle mie illusioni.Cesare Moceo poeta di Cefalù destrierodoc @ Tutti i diritti riservati