Le idi di marzo

Giorni

in cui sento in me

leggere i miei versi

mendicati senza povertà
quasi fossero nenie d'uccello di rovo

E soffre il mio Cesare
nella sensazione vaga

incerta

spenta

d'immaginarmi nostalgico

nella persona che non sono mai stata

dentro il frastuono che diviene silenzio
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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