Le mani e i pensieri
Che distanza c’è
tra le tue mani
e i pensieri?
La pelle non lo sa
e nemmeno le importa
per niente
Distante anni luce
immersa magari
in nebulosi anfratti
di emozioni monche
o quant’altro passi
nelle strade
dell’anima
vive
al di sopra di me
nell’eterna ricerca
di un brivido
da afferrare nell’aria
guizza
a carpire quel tocco
e lo sbatte violenta
come frusta sul corpo
Tua di colpo
senza alcuna memoria
con la terra spaccata
sotto i piedi di schianto
e tuffata di getto
nella lava di te
Nulla
dei pensieri di prima
lascia segno qualunque
la voragine ingoia
in fameliche ondate
ogni anfratto di me
Tutto
si dissolve davanti
un biscotto croccante
sbriciolato nel latte
in un tatto impetuoso
di esplosione che annienta
di pianeti pesanti
di emozioni leggiadre
di follia dell’olfatto
e tempeste di mani
nel cuore