Poesia
Le mie dita
Orfane della pelle oggi
restano chiuse
a trattenere il morso del tuo corpo agli occhi
[oltre]
il tempo sciolto come nebbia al cuore
è
la
[mancanza viva]
lasciata scivolare lungo il collo sul petto nel ventre
[vuoto]
dieci a contarti gli occhi asciugandoti il vecchio male
dieci a contenerti nello spacco del petto
dieci
ad amarti le mie dita
orfane della pelle oggi
restano tese
a scriverti ancora della schiena arcuata e della vita
ad aspettare un sempre
tu.