Le mura di Platone

Piccoli aghi pungono il mio viso,
piacere della pelle,
arrivano da terre percorse e vissute,
piacere del ricordo.
Cielo azzurro, trasparente
incorniciato dalle colline,
piacere degli occhi,
da spazio al sole gentile di questo settembre.
La musica scorre dalle mie orecchie,
alle mie vene fino al mio cuore,
piccolo muscolo che batte
nonostante tutta la sofferenza, la paura e l’instabilità
che scuote la sua casa.
Tutto è regolare e ordinato:
la natura mi aiuta, i ritmi biologici mi aiutano, la bocca sorride,
eppure…
Nuvole nere portate dal vento dei miei pensieri
mi impediscono di godere di queste meraviglie.
Maledetto animo sensibile
al dubbio di seguire la mia natura.