Le onde e il non ritorno

L’una accostata all’altra quelle case
calcinate finestre di alveare
in affaccio, dalle scale in cimase
a scivolare minime nel mare.

Da un buco la stregonia alita ai muri
pura e impudica di ritorni attesi,
regge la chiave snodo degli scuri
un tintinnare in viottoli scoscesi

all’ombra ladra, e noi moltiplicati
per ogni volto ricomparso, assente,
siamo la riva che non vede il porto

in tumuli d’amore mai risorto.
Simile a cima pencola la mente 
rotte le onde in secoli di fiati.

sonetto ABAB, CDCD, EFG, GFE