A volte,
le parole mi gridano dentro
e dal profondo mi chiamano,
in una sorta di castigo,
nel quale persino scrivere
mi sembra un'inutile
vagabondaggio mentale,
alla ricerca
della migliore sfumatura
di colori possibile,
passando dal grigio piombo
all'azzurro più intenso,
per descrivere un sentimento,
un'emozione.
I versi si trasformano
in tasselli di una realtà
fatta di esperienze diseguali,
amalgamate tra loro a comporre,
in un'unico mosaico,
un ritratto di me,
di cui altrimenti,
non riuscirei delinearne i tratti.
12 novembre 2012
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Per me il lavoro è diventato una droga di cui ho bisogno come se fosse una medicina presa giornalmente per guarire da una malattia.