Le Sviate
Iddio che pure incalcolabile
È l’ingegno dapprima tendere volle,
per amore e immensa Sua bontà
l’orecchio al solitario Adamo
e gli affiancò,perciò, donna vitale
che buona fu dapprima ma presto
l’istinto malvagio la sedusse.
Mangia la mela:incoraggiò il compagno
Che del Paradiso diverremo regnanti.
Fu la fine, il peccato entrò nella
Umana carne e il degrado avanzò
Di giorno in giorno.La donna che essere
Devota e fedele al suo loco,
al suo uomo, al focolare doveva
perchè di pudore pervasa e scorno
teneva a mostrare caviglia, or tante
hanno smarrito il filo dell’intelletto
e dalla dritta via si son distolte
e vivono in tormento se le natiche
non danno in pasto all’altrui sguardo.
Oggi tempo di scialacquio e d’abbondanza
Perso hanno l’erubescenza e la decenza
E di spirito vivono nell’indigenza .
Se sagge, queste tante,divenissero
Bene sarebbe per loro e l’umanità
N’avrebbe frutto.Alle altre sagge,
fedeli e rispettose dell’altrui e loro
dignità potrebbero affiancarsi
e divenire rispettate e rispettabili
padrone di loro casa e focolare.