Le vite del giardino
Nel volger del giorno dal mattin a notte muta
repente la vita che anima l’erbe le piante i fiori
gli spiazzi e pur l’aria di un giardin che qui s’affaccia:
quando i gatti dormienti sono o in cerca di avventura
e merli gazze passerotti nei nidi sui rami dei platani
dei tigli o dell’alta quercia che quei qui tanto sovrasta
al notturno giusto riposo l’ali spente stanno abbandonati
e volati già son a della sera il primo far da qui altrove
e le bianche farfalle e le zanzar moleste e i calabroni
e sotto terra in fondo rifugio stan bruchi formiche
vermi ecco che al colmo della notte striscian tra l’erbe
veloci dal musino buffo e snello il corpo buffe corazzate
creature i miei cari porcospini ricci che lì pronte per lor
sui bordi di aiuole dagli spenti fiori di dolci mele fette
larghe in attesa stanno e di pasti altrui avanzi croccantin
dorati a romper il diurno forte digiuno e fame ristorare
e s’apron poi danze e d’amor giochi e a sospetti rumor
mutansi infin quei corpicin in d’aculei ricche rotonde palle