Leggermi...e rimaner confuso.

Mi chiedo,
riflettendo tra me e me
mentre percorro
le strade buie delle mie follie,
quali strascichi possa lasciare,
nel segreto delle sue ombre,
la povertà interiore
ai turgidi destini dell'anima
e quali al contrario,
possa lasciarne la ricchezza.
Là, in quei pensieri,
mi sento come un pesce
fuori dalla propria acqua,
solo e smarrito,
a dibattermi nell'attesa fatale,
tra i velati finti silenzi
e le indomite specchiate indifferenze
di quest'umanità egoista e fetente.
.
Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.