Lievi distanze
Non sono stata davvero
addormentata
ma ho sentito sul petto
stringere i lacci
che scollano le aderenze notturne agli astri,
e il mio petto che è stato pure immerso
nel mare non ha potuto fremere né
cantare ancora,
come un uccello affogato
che non cessa sotto il sole la sua presenza
e che disabitato galleggi
in una lieve distanza dalla terra.
Questo confine che smantella le parole
ellittico ritorna agli stessi ingressi
la notte
dove i luoghi svaniscono ed avanzano buchi
di grandi spazi roventi.
Sorella, tu non sai niente
e quello che ti è stato risparmiato
ancora stipato nelle pietre pesanti,
come in una guerra risale dal sud.
I morti hanno una voce
di metallo che attraversa solitudini e paludi,
le loro ossa pesano sul nostro risentimento
di fragili membra dove il sangue si ferma.