LINA

Il primo ricordo che ho di te
è la tua mano che mi stringe forte
mentre cerco di sfuggirti esuberante
per la fretta di scoprire il mondo.
Da allora in poi mi sei sempre stata accanto
ed ogni giorno hai seguito i miei studi
cercando di vedere nei miei occhi
ciò che un giorno sarei potuta diventare.
Sei stata  amica e confidente
in quei giochi che da bimba con le bambole
intavolavo dando sfogo alla fantasia
ed ai sogni che a volte ancora faccio.
Ti ho vista ridere ma anche disperarti
per le delusioni che, ignara, ti ho dato
quando secondo te sceglievo male i miei amici
e degli studi classici facevo spesso a meno.
Poi un giorno quel verdetto amaro
che ti rese consapevole in un tremendo attimo
che avresti dovuto lottare per sempre
contro un male che non si può sconfiggere.
Io lo odio, perchè ti ha resa debole,
fragile e malinconica , ma non ti ha tolto
la cosa più preziosa: la gioia di vivere
e di dire al mondo "io ci sono".
Non ti ho mai sentita lamentare
nemmeno tra i dolori più feroci
che quel mostro senza sentimenti
ti fa avere senza un attimo di tregua.
"La vita è bella e val la pena di essere vissuta"...
Me lo dici sempre ed io mi chiedo
come puoi esser grata a questa vita
che ti ha dato solo sofferenza?