Little boy (6 agosto '45)

Quanti, in balia dell’onda
deflagrata nel cielo d’agosto 
ignari che il sole possa precipitare
mentre crediamo solo di girare
fiduciosi del viaggio
‐ mattino su sera, estate poi inverno.
Cade la notte improvvisa
diluvia, lucentezza scura
orribile macchia, unica su ognuno
la tunica incandescente.
Vortice, schiarisce il volto alla Terra
già piena di ceneri che hanno amato la vita,
corpo su corpo, humus all’uranio.
Neanche la morte osa svegliare
dai loro polmoni la luce
scavare il sonno di case e respiri,
l’età del bronzo.
L’abbiamo vista la vergogna salvare
la scienza dal suo male?
Negli ossari di Amleto rivolta il buio
avanza, tra pace e follia.