Lo scrigno
Cingeva forte a se quel Cuore rosso rubino,
colmo d'amore batteva all'impazzata di felicità sfrenata.
All'improvviso.
Tu orgoglioso di egoismo, hai forzato il destino.
A poco a poco quel Cuore si esaurì,
mutando di forma e colore.
Quasi si spense.
Rinchiuso in quella tetra armatura,
avvolto da un gelido e duro manto,
continuò a battere,
come se fosse imprigionato tra un'incudine e un martello.
Divenne sorgente di lacrime
e lentamente nel tempo si logorò.
Lei, inconsapevole del tesoro,
possiede ora nel petto uno scrigno tutto d'oro.
Il destino sapeva.
Era suo dovere proteggere quel Cuore.
Come un abile fabbro,
da un umile metallo arrugginito,
ha creato e forgiato uno scrigno dorato.
Il destino sapeva.
Quel Cuore andava preservato per chi l'avrebbe veramente Amato.