LO SPAVENTAPASSERI
Lo spaventapasseri non spaventava i passeri,
anzi, a loro parlava del suo essere fatto
di paglia e di fieno
e narrava che nel suo passato
era stato un uomo.
Un pomeriggio lontano
camminava da solo per i campi
e si meravigliava di quanto fosse bello
respirare quell'aria,
nella natura si sentiva al suo posto
e appena scese la sera,
i suoi piedi più non si mossero.
Si ritrovò fermo e ben saldo alla terra,
il suo viso era di stoffa
e i suoi vestiti erano fatti di tela di sacco,
di bottoni e di toppe,
sulla testa aveva un cappello ed il suo corpo
era diventato di fieno e di legno.
Si era trasformato in uno spaventapasseri
e aveva perso la sua vita da essere umano,
ma parlava ai passeri, agli alberi e al cielo
e nel vento gli sembrava di danzare
con tutto il Creato e con tutto il suo mistero,
sotto la pioggia rideva e piangeva,
lo spaventapasseri era la sua anima intera,
che prima non riusciva a far cantare
neanche sotto la luna.
Adesso esisteva in modo diverso
e voleva il sole e la neve addosso,
voleva il candore, voleva la magia della notte,
voleva le foglie dell'autunno e dell'estate,
voleva il mondo contemplare.
Lo spaventapasseri era colui che cercava
un posto nel mondo per fermarsi e ricordare
e liberare i suoi pensieri da ogni forma di prigione,
voleva portare la pace nel suo campo d'amore.