Lo splendore e il profumo
Negli anni teneri
la Grazia coltivò la Rosa
sostenendola per avviarla allo splendore.
Sempre nascosta nell’umiltà e nella luce
concordò con la rosa di lottare
gioire sacrificare amare
visitando terre straniere
donando l’appreso ai piccoli
e a chi nelle contrade buie incontrava
La rosa poco capì
dell’altruismo gratuito della grazia.
Accecata dalla luce
dalla corolla qualche petalo lasciò cadere.
Ora lei giace nell’oscurità
dall’alto però l’essenza assai splende
e il fiore prima profumato ora quasi appassito
si chiede come svoltare
per non essere bruciato.
(La Grazia era mia sorella, ora in Cielo, la Rosa sono io)