Lo straniero (senza nome)

Lo straniero (senza nome)
ha varcato la mia soglia
era d'un reggimento fantasma
portava scritto in faccia
"Salvami!!!"
li diedi la mano
ma lui svanì...
era un fantasma
(forse) anche lui
era il fantasma
d'un cadavere morto giorni addietro
Approssimati
sulla collina
restiamo a guardare il cielo
tutto il giorno
Alcuni
van cercando
sguardi amici,
altri sperano
di scorgere sull'orizzonte
lontano
le stimmate di Cristo
morto sulla croce per
rivolgerli una preghiera.
La torre di guardia
davanti a noi ha smesso
di osservarci
(ma non è diventata cieca!)
finalmente
ha smesso di spiarci.
Cavalieri nella brezza
di metallo
intanto cavalcano
l'alba; l'aria
è satura di nebbia...
campane a morto sentiamo
lontane
suonare laggiù, in città
lontano da noi
sono
ma rimbombano nei timpani
come se fossero vicine
a tiro di schioppo del nostro culo
immerso nella fanghiglia:
quelle campane
‐ si dice ‐
vanno acchiappandole
fanciulle piangenti
il loro amore.
Quelle in campagna hanno smesso
di suonare: in campagna
forse
non vi sono più campane!
L'esercito ha donato
a mia madre
una pergamena
gialla, è di un giallo
intenso come quello
del sole o dei girasoli
nei campi in estate
c'è scritto sopra
il nome di mio padre
Arthur Belmont, soldato
trucidato dal nemico
all'ovest...
la pergamena è colorata
di giallo
la morte è nera
la guerra è dapprima
rossa come il sangue
di colui che muore
poi
diventa nera
come la morte
stessa: sorelle!
Al funerale
in chiesa la salma
d'un soldato
era avvolta nel drappo
colorato dei colori
della nostra bandiera...
i colori dell'arcobaleno
(lui non ha patria)
ma la morte non conosce
quei colori
non esistono eroi
si muore e basta!
Franz, mio amico marinaio
tedesco
amava le donne bionde
come tutti i tedeschi
amava la birra
come tutti i tedeschi
una notte di maggio
lo portò via
dal mondo una luce
bionda sulla sua nave
grande: non era quella
una donna,
era una luce
che squarciò il silenzio
e se lo portò via
senza chieder scusa
neanche. Nessuno
bevve una birra per ricordarlo!
Un tanfo inodore
intorno a noi
oggi il cui odore
assomiglia a una pietra
è muto inodore
come quella pietra
che siede muta
davanti a noi
è muto inodore
è un tanfo che soffoca
il respiro; la morte è nera
dopo essere stata rossa: sorelle!
La veglia cominciò
a mezzanotte
di quel cadavere morto
come la morte nera, un te deum
intonammo anche se
non credevamo in Cristo
era stonato
le voci erano stanche
l'amico del sergente
si chiama Giacomo
i francesi
lo chiamerebbero Jacque
Gemme, Jame forse Jerome
o Jacob
viene dal Nord
ha vegliato il morto
anche lui...
un'intera nottata
buttato vicino
a quel compagno
massacrato
con la sua bocca
digringnata
volta al plenilunio
con la congestione
mirabile delle sue mani
morte e smunte
penetrata
nel mio silenzio
di soldato in quel mio solitario silenzio
di uomo scrissi pietà...
le campane
suonano a morto
la gioventù muore
quando partono
sono già morti
(senza saperlo!)
sembrano vivi
alla ricerca della vana
gloria
vivi nati morti
destinati a morire
il destino
maldestro è scritto
nelle stanze
del mappamondo, tra i fiori
appassiti
negli orti!

frammenti diacroni sulla guerra (a volte sincroni).

23 marzo 2021