Lo strano evento di cuore e mente!
Un dì, al risveglio, il cuore, a malincuore, sussurrò, alla sua amica mente alata:
"Il tempo m'ha ingabbiato e sono stanco, testé ti tocca di condurre il gioco".
"Condurre il gioco al posto tuo?
Ma è assurdo. Per chi m'hai presa?
Per vera deficiente?
Dimentichi che io sono la mente
e, mai, potrei essere il motore.
Al che, nel massimo sconforto, replicò il cuore:
"Io sono in gabbia, mai mi potrei liberare, in nessun momento,
neanche sotto sforzo sovrumano e... costui sta perendo,
perché ormai, come vedi, anch'io son morto".
La mente rispose, saggiamente cosciente:
"Se muori tu, muoio anch'io e, se devo dirlo, non mi piace per niente.
Qui, tra le chiavi, ci sarà quella sicura,
che aprirà quest'odiosa serratura,
in modo da divellere il cancello della gabbia".
"Brava mente, tu sì che sei intraprendente e, adesso, la vita mi stai dando!"
"Ne dubitavi, cuore?
Non solo sei il motore, ma altresì la casa dell'amore.
T'immagini a farti ragionare?
La mente, il motore e il cuore, a ponderare...
Ci sarebbe da rider a crepapelle,
riderebbero il cielo, il sole, la luna, e le stelle...
poiché ne vedrebbero di belle!
In fondo, però, non mi sarebbe poi così spiaciuto
di far ragionar la gente con il cuore, anziché con me, l'alata mente,
che, a volte, tra le nuvole, si perde!
Scomparirebbe il male, una volta per sempre,
poiché diverrebbe il Paradiso dell'Amore.