Lui

Non sarò poi così brava a guarire
tutto quello che ho tenuto allettato
fra il cuore e lo schiena perchè,
alzandosi d'improvviso, non pungesse
la vita che avevo. Ma se  la tua mano
verrà via a tentoni  dalla cecità ossuta
che chiamano attesa, la guiderò
come un destriero sul dal nido alla guglia
dove lascio affamati i pensieri.
Perchè è lì che stanno le cose più belle,
come in soffitta,  e la polvere è la distanza
che, sotto la tua carezza,  non sarà niente più
di un guanto sfilato alla morte dell'inverno.