Lupa

In questa notte di tempesta,
viaggierò sola,
preda delle mie brame,
ascoltando il richiamo
delle mie consorelle.
Aspetterò di esser posseduta,
dal mio padrone,
dannato ad eterna vita,
ossessione delle mie mani.
Veglierò sulla sua spada,
aspettando che si compia
l'estasi delle giovini superbe,
richiamate dalle acque
del lago nero.
Tra il verde dei suoi occhi,
la mia malinconia,
diviene lo strazio delle lacrime,
che egli beve innamorato,
e non restano che le sue dita,
amanti del mio vezzo,
a cullare il mio singulto,
mentre egli raccoglie campanule,
ornando il mio ventre,
promessa di buona novella,
i cui battiti saranno lieti.