Poesia
LXXXII
La fortuna raggiunta non l’ha tocco
e manco la nutrice reso altera,
umili son rimasti in loro sfera
palesando cervel dotto, non allocco.
Le faccende campestri non dan sbocco
che persona appassiona e rende fiera
pur se l’impegna da mattina a sera
e l’animo addolcisce e rende becco
Quando, però, l’impegno arduo sospinge
necessita all’occhio, *che altrove volge,
l’energia che da quella parte pinge.
Indi l’ometto ch’è due fuochi in mezzo
adverso lo più imponente s’indulge
tralasciando, alquanto, quell’altro rozzo.