Negli occhi tuoi cerulei,
vorrei scavare un po’,
ignorare se più esiste,
il mare che cerco,
ed il mio fato già spento,
che la vita mia hanno perso.
Il passato danzante
tra cieche fiamme
rimembro giammai
ma un sussulto greve
poiché ciò che non dice
la voce o la penna,
qui fiorisce l’alma,
rapita nel suo stanco inverno.
Così un sorriso saprei,
dalle pagine della tua età,
giacché sempre mi parla
l’idea che vede,
come un magma, si riveste.
8 giugno 2006
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Chi soffre preferisce le allusioni alle illusioni del gioco poiché il dolore è come un fuoco che muta nel suo divenire, si leva improvviso e poi si spegne al soffio del vento dell’inverno.