Mamma e babbo
Michele Sarti Magi, nato nel 1997. Un piccolo poeta.
Ho conosciuto mio figlio, che aveva 18 ore!!!
Io e suo padre siamo andati a prenderlo in Brasile, Acre: Rio Branco.
I ‘Fratelli’ di Michele sono gli Indios della Foresta Amazzonica Equatoriale, e, lui come loro, è un ‘figlio della Terra’.
La Natura lo lega molto strettamente agli elementi terreni, e alle loro manifestazioni più primordiali.
L’ ‘Arte dell’Agguato’, l’amore per la terra e per la natura tutta, il ‘fuori’, la libertà, l’aria pura e le cose che alla terra appartengono, fiori, animali, sole, stelle, colori, sono tutti aspetti che caratterizzano l’impetuoso ‘essere’ di Michele.
Michele è legato alla sua Terra e al suo Popolo, che lui conosce e ama; egli possiede un totem, come tutti gli Indios; il totem di Michele è l’Aquila.
Come l’Aquila, infatti, Michele è straordinariamente intelligente, estremamente forte, e, nel suo stare nel mondo, grandemente maestoso.
Eppure Michele è anche molto sagace, infinitamente buono, molto generoso e colmo di un amore grandioso.
Michele è uno spirito solare, come l’aquila che vola libera nel cielo…
Lui non può avere vincoli, deve volare libero.
Michele sa che è nato in Brasile e che ad aspettarlo, fuori da una ventre che non è il mio, c’eravamo io e suo padre.
Gli abbiamo sempre raccontato tutto quello che voleva sapere, sin dall’inizio, sempre: solo e assolutamente la verità.
Per me, che sono sua madre, un’insegnante, e una scrittrice, è stato facile riconoscere in lui, al dì là di falsi ‘buonismi’ materni (anzi, sono molto severa con lui), un bambino molto, moltissimo dotato.
Comunque, tutto quello che qui è scritto e porta la sua firma, non ha subìto manipolazioni; non è stato corretto niente, niente è stato ‘aggiustato’, né cambiato, da me, o da altri.
Quello che qui ha scritto Michele, io mi sono solo limitata a riscriverlo in forma di ‘file’, per poter costruire questo libro.
Ho scritto questo libro per Michele e di Michele, perché ho ritenuto bello rendere partecipi anche gli altri delle meravigliose doti che la Natura ha donato a mio figlio.
Michele, fra i suoi temi principali, ovviamente, ha sua madre e suo padre.
E’ ad essi che, per adesso, si rivolge tutto il suo mondo e tutto il suo amore.
Questa è una sua poesia di quando aveva 9 anni.
Cristina Tarabella
Ci sono due parole nel mondo che sono magiche.
Quando io nomino quei nomi tutto si trasforma.
“Mamma e babbo” sono le parole magiche.
Una pianta si trasforma in rose rosse
come l’amore dei miei genitori
un albero si trasforma in fiori rosa
come teneri baci della mamma,
la luna si trasforma in milioni di miliardi di stelle
che sono tutte le cose più belle di babbo.
“Mamma babbo” le parole magiche.