Mani

Una poesia mi chiedesti
in una notte nostra
tra sogni ancestri
vicino ad una giostra   Parole scandiscono i sensi
quello che non passa
ma che fortemente pensi
urliamo, a voce bassa   Fuoco mai acceso arde
troppo in fretta dilaga
ignorando ore tarde
folle incantesimo da maga   Arcobaleno umido impalbabile
di colori ruvidi attende
come un dolce vino amabile
sulle tue labbra scende   Negare è silenzio
vivere di semplici intuizioni
come ubriachi di assenzio
travolti da uniche emozioni   Sensazioni oltremodo unite
volontà deboli e decise
azioni travolgenti carpite
speranze ancora non uccise   Al vento tenui orizzonti
profumi di orienti lontani
al calare di infiniti tramonti
noi, soli, intrecciando le mani.