Mare nostrum
Mare, mare, mare,
mare nostrum,
fluido di poliedriche genie,
fonte di grande umanità,
faro d’immensa sapienza,
fecondo di diffusa genialità,
genesi di valida operosità,
culla d’infinita sapienza.
Mare nostrum,
grandezza promotrice di libertà,
unificante moltitudini di genti laboriose
e di figure estrose,
matrice di spiriti magni e d’animi fini
che hanno donato credito sicuro al mondo
con vasta, saggia e poetica creatività.
Mare nostrum,
espressione di gente curiosa e spirituale,
di gente amorosa e ospitale,
ch’amor dell’altro serba e preserva.
Mare nostrum,
fluido di variegate crete conformi
e nel contempo difformi,
inumidite di qua e di là
da molteplici pensieri prolifici
di valente singolarità.
Mare nostrum
ha donato al mondo
Talete, arguto primigenio pensatore,
Pitagora, sublime matematico mistico,
Epicuro, democriteo teorizzatore,
Euclide, fine geomètra assiomatico,
Aristarco, degli astri osservatore,
Ipparco, misuratore dei moti astrali,
e ancora Eraclito, l’oscuro,
che sul divenire fondò la sua sapienza.
Mare nostrum persino concepito aveva
gli eccelsi Esiodo e Omero,
originari celebratori dell’umana genia,
e poi Saffo, creatura meravigliosa,
di pathos e d’eros cantora virtuosa.
Mare nostrum cullò per di più
il gentil démos bisognoso di cure,
e, per virtù del sapiente Socrate,
il massimo filosofo Platone,
istruttore del macedone Aristotele,
che diede al logos perpetua profondità.
Mare nostrum
aperto aveva già la mente
dell’ontologico Parmenide
e ancora dell’alchemico Empedocle
e del retore sofista Gorgia
e poi anche del sommo Archimede,
geniale prodigio poliedrico,
e più tardi d’Agostino d’Ippona,
che dottore cattolico si consacrò.
Mare nostrum
figliò il sommo Dante
che per amor che move il sole e l’altre stelle
compendiò la Commedia divina che al mondo pari non ha.
Mare nostrum
espresse a turno gloriose comunità:
Atene, Alessandria, Cartagine, Siracusa,
ma sopra d’esse Roma, che caput mundi diventò.
Mare nostrum,
fluido universale
di profonda cultura magistrale
serva dell’umana pluralità,
principio d’incommensurabile saggezza,
pregio imperituro avrà,
ché la sua storia non s’esaurisce qua.