Marianna
Scorpora le dita
Marianna
e incidimi il cuore...
Senza unghie sarà la sera
e serena sarà
la scostumata scorza d'arancio
che hai tra i fiori del tuo bouquè,
o mia sposa arrabbiata.
Traduci le sillabe di un'orchestra
per la musica di una notte
e sarai corda di violino
o di viola
o di qualunque altro colore
vorrai il vestito.
Sarò il tuo sarto senza spilli
e ti prenderò le misure
e senza pungiglione
sarà la mia puntura di vespa.
Marianna
accendi la nostra sorte
come nenia che canta
un cuscino di melodie
quella che ti porgo stanotte
sia la dolcezza di ciaramelle,
il tuo canto notturno si leverà
sul nostro velo di sposi.
Prendimi Marianna
come fanno il sentieri
quando si inerpicano sui monti
e portami all'eremo del tuo sguardo.
Portami in grembo
come fanno i canguri
Marianna
e ti lascerò un figlio
salterò il tuo cuore
tra gli ostacoli del sonno
per arrivare senza fiato
a questo incantesimo
di fiume impiena.
Sarò il moribondo salmone
pieno di misericordia
e tu sarai
la mia inconsolabile nostalgia
mia ninfa cerbiatta
salimi sulle spalle Marianna
e vicino al tuo segreto
sarà il mio viso.
Prendimi mia sposa
come un viandante stanco
e fammi serena la notte
e tra le labbra di vino rosso
sarà il velluto dei tuoi sussurri.
Stancati Marianna
tra le mie braccia
e riposa la tua rabbia bambina
Corrimi incontro
come la notte dell'ultimo giorno
apre le braccia al primo.