Martino sognava
Martino sognava,
sognava di andare,
era rimasto dietro le nuvole
di un temporale.
Martino voleva incontrare
distese assolate e bianche terre,
cavalli nel vento da cavalcare,
Martino era pieno di sogni
e scriveva per essere libero
dalle sue invisibili catene.
Cercava nell'orizzonte del mare
una nave che lo portasse via
da quello scorcio di malinconia,
poi, si rifugiava
in un vecchio campanile
e alle otto di sera precise
ascoltava da lì un canto celestiale,
era quell'angelo che solo da lui
si faceva ascoltare.
Martino aveva imparato ad evadere
per conoscere l' altrove,
Martino dalle sue stesse lacrime
faceva nascere parole d'amore.