Mattino

Il tuo sguardo d’ambra
brilla specchiandosi nel nulla
distesa in ombra rosa
tra diafane lenzuola,
il corpo riflette luce platino
tonalità scomposte
insolente stravaganza
di donna madreperla
lampi pietosi abbaglianti
come bianchi camici mi catturano,
emergono da un sogno slabbrato
ammaliano i sensi in un tempo rovescio
nebbioso si liquefa ingoiato dal niente.   Esamino accenti di spazio
mi stringe violento
in ondeggiante precario equilibrio
cristallizza inquietanti ideogrammi
in era brinata condensata in gocce.   Parole implodono in silenzio
muoiono nell’aria fattasi ostile,
attese da un amore ossidato
svuotato dalla sua linfa poetica,
restano solo scorie abbandonate dalla risacca.   Nell’aria persiste profumo di te
mentre si allunga altro fragile mattino
risvegliando sopiti motivi d’amore,
si stendono suadenti catturando orizzonti
di eleganti trasparenze intriganti
perse nell’ombra della quotidianità
accentuando latenti futili visioni
in intimità senza tempo.