Mi chiamo Don Chisciotte

Mi chiamo Don Chisciotte
e salverò il mondo!
Combatterò per te popolo oppresso.
Più forte di un toro la spada mulinerò nel vento, e sconfiggerò i despoti.
Nel mio errare volgerò sempre il pensiero a te
mia adorata Dulcinea.
Tornerò sì, un giorno tornerò.
Libererò dal lerciume il tuo regno.
Tutti canteranno la tua bellezza.
Deridetemi sì
persino i cani si fanno scherno di me lordando la strada che calpesto.
Disprezzatemi pure
lapidatemi, e sia.
Più forte mi risolleverò!
Mi chiamo Don Chisciotte
ho polvere della Mancha sulle vesti e sulle armi
e così il mio fido scudiero Sancho Panza.
Credetemi! Non greggi al pascolo ma reggimenti armati avanzano. Credetemi!
Non mulini a vento ma giganti dalle braccia enormi percuoteranno i nostri sogni. Li vedo!
Non lo permetterò.
Mai chinare il capo alla realtà, mai.
Io saprò sempre vedere oltre
come lo scrittore e il pittore
come il poeta e il lettore.
Folle? Sognatore? Ti stai chiedendo.
Quali colori avrebbe la vita senza follia, senza sogni? Anzi, ne avrebbe?
Mi chiamo Don Chisciotte,
continuerò a combattere anche per te.
Tu ancora non lo sai...
ma la vita è di noi folli, di noi sognatori. E tu mi hai atteso.
Anche senza capirmi.

(pubblicata sul mensile ARCHIVIO, Anno XXIX n.5)