Mi penso in parole di carta
Punto ‐silenzio.
Mi penso in parole di carta.
Un filo di matita basta a disegnare
ché tanto io, i tratti non li so definire mai.
Sfumata ‐ corretta,
suggerita in prosa la vita,
la poesia è del non sentire
il peso della carne ogni oggi.
Mi riallaccio a una virgola incisa
sul finire di un duetto d’amanti
distanti
come un paio di note al margine.
Ancora ‐ a capo.
Distratta la punta cade su regioni bianche
da vestire a nuovo.
Il principio non è una sillaba
che inizia per “A”
e se scelgo prosa descrivo il mare
se poesia lo so inventare.
Mi sospendo in tre punti di silenzio.
… Mi penso…