Mi perdo a immaginar quel sogno
Amore mio lontano,
compagna del silenzio, mi scorgo a immaginar d'interpretar, per te,
l'insuperabile canzone,
mai scritta e mai cantata in ogni tempo e in ogni dove,
modulando con gorgheggi d'usignolo quel canto sì tanto celestiale
che orecchio umano mai s'onorò d'udire,
sul sinfonico spartito d'un arpista alato,
sapiente nel produrre eccelse note, dal suo strumento testé accordato.
Altresì m'accorgo di provare il desiderio audace
di comporre, per te, leggiadre frasi, d'amore concepite,
nel testo che mi sta dettando il cuore,
che imprimere vorrei nell'esaltante pensiero o nell'indimenticabile poesia,.
mai scritti prima da esimia mente umana di poeta o di scrittore.
Al fin mi perdo a immaginar quel sogno di cui si nutre il cuore,
una parvenza di vita alternativa dove potersi rifugiare,
sopraffatti dall'insidie giornaliere che minano l'amore,
nel nostro mondo, senza pecche e senza inganni,
che ci appartiene ogni giorno,
al giungere dell'ombra ispiratrice che ci sa riunire
e tenerci con sé, nel nostro sogno, avanti lo spuntar del sole.