Minuto seme assai spaurito

In un ameno giardino,
straripante di fiori e di colori,
i semi eran soliti lasciar i loro nidi,
nell'appropriato tempo,
per scorrazzar in giro a cercar lontani lidi,
in giardini oppur in campi soleggiati,
ond'attendendo lo spirar d'un refolo di vento,
che desse l'agiatezza di porsi sulle ali
e d'esser soavemente trasportati,
divenir futuri fiori profumati.

Curiosi e lieti eran quei giovani semini.

Solo un minuto seme assai spaurito
staccarsi non osava dalla mamma fiore;
nella corolla, qual materno abbraccio sicuro,
si rifugiava sì atterrito.
Troppo, era il timore di volar per "non so dove!".

Puntuale,
il manto della notte coprì altres'il giardino.
Un lieve sussurrar s'udiva,
nell'imperante buio,
per il narrar del fiore al suo piccino
del magico mistero del tramutar se stesso,
in variegata corolla, pistilli e lungo stelo.
La compiacente brezza,
scortante l'alba chiara,
si premurò a esortarlo a salirle sulle braccia,
nonché a svincolarsi, un po' rassicurato,
dalla sua cara e dolce mamma,
alfin d'andar incontro a un prossimo futuro,
senza temerlo, così come pure il volo.