Mio caro Verlaine
Ho visto la luna camminare
a piedi scalzi sulla mia mente
‐ come un discreto lampo bianco
sul mare ‐
ed ho sognato te, mio caro,
che ridevi dell'amore vecchio
come un pazzo rinchiuso nella sua disperazione.
Oh, io soffro, soffro accanto
alla tua anima indignata
da fastidiosi malefici.
Così, dei tuoi neri convulsi
ascolto ogni melodia
e con rispetto lodo i grigiori lontani
che brillano nel cielo.
Amo la malinconia orgogliosa
dei tuoi occhi ribelli,
vagabondi nemici di un cuore
in fiamme.
Immaginate ch'io sia il vento
che incide un rosso tramonto
in omaggio alla poesia.
Voi ed io, vittime di un perfido
gioco di follie.