Molle tirate da mano misteriosa
Cheto è lo scorrer del ruscello, calmo il mareazzurro piatto senza onde, sonnolento il vulcan
il suo bollore spento, s’apre lieto al sole il cielo
nessun nuvola lo turba e infastidisce poi ecco
quelle molle misteriose lì celate che a suo piacer
una mano misteriosa stuzzica e con lor gioca
e per capriccio bizzarro e tanto sconosciuto oltre
il limite meccanico sottende della natura mutano
gli stati si gonfia il ruscello a dismisura, ribolle
il mar e onde violente s’alzan minacciose, fuoco
vomita il vulcano si rompe il ciel e fulmini saette
e sulla terra gemer si sente per morti e distruzioni