Monocordo

li vedi deflagrati da vite sbagliate e abbandonati dal mondo con le teste girate all’ombra di girasoli, soli in silenzi di sempre ammutoliti da voci fioche perché i cori sommano omologhe ugole e l’ostracizzato intonato ben s’intona allo spartito delle misure militarizzate e le pause anche loro riposano nell’ignorante spazio da riempire. considerate, c’è ancora troppo da fare!