E come d’improvviso,
Trapassai.
Persi tutto, tutto sepolto.
Non vi era più dolore
E preoccupazione alcuna,
Non vi era più tedio
D’una insignificante esistenza.
Ma come, come era possibile
Che mi aggrappai comunque alla vita?
Di me non restò più niente,
Qualche sinfonia lontana
Battuta dai ricordi.
Ma ahimè, purtroppo ancor qui,
Luce di candela.
8 marzo 2025
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Dei tuoi occhi vitrei io ne colgo l’essenza, quando ti volti e mi nascondi l’amara presenza, che con denti e unghie conquistammo questo amore e non sarà di certo il Fato, a condurci verso un mero addio.