Morte in S.S.
Sotto le stelle brillano strade
s'intreccian nei portici le catene dei cani
randagi, nella notte, fra le pietre
dei lager, tintinnano su sinfonie pedanti
e verso un nuovo albeggiar, vanno stanchi.
L'erba dipinge triste i ciottoli,
di verde, nel buio, fra i fiumi neri del vino
che scorre, va, là, lento fra i rami,
come un lieve torrente d'altura fra rocce,
come fra le crepe della terra, la pioggia.
Un colpo, un ferito, a terra
cade morto un uomo,
gli occhi puntano al cielo lontano,
di vetro, vuoti, impietriti,
spalancati, impauriti
urlano rabbia, crude bestemmie,
nessuno sente, neanche Dio...
Piano rosseggia il cielo,
riaprono intorno le serrande dei bar,
nell'aria di caffè si espande
l'odore, sceman le danze, le canzoni,
assorti rientran i cani ed escono i buoni.
Sotto il sole brillano strade,
s'intreccian nei portici le borse delle
signore, fra i negozi aperti,
fra gli sconti, le pellicce, le scarpe costose
tornati i piccioni già son fra guglie spinose.
Molli passano di là,
tronfi e boriosi i signori,
gli occhi puntano all'uomo lontano,
di rabbia e schifo riempiti,
disgustati, inorriditi,
per quella morte che la si stende,
ma nessuno vuole, nessuno sa...
.... Morte in S.S.
la notte dopo si scorderà,
tornerà gente, sempre la stessa
dentro la piazza a bailar!
Tornerà gente, sempre la stessa
dentro la piazza a bailar!