Stamattina,
ancorata al sedile del treno
che correva nella nebbia,
ho lasciato che l’organo hammond dei Procol Harum
mi entrasse nelle orecchie.
Senza difesa, senza pretese.
E come sempre la musica ha fatto il miracolo.
Pozzo infinito di sollievo.
Quando voglio, posso sempre immergermi
e il sangue si scalda nelle vene,
e i pensieri sfumano nelle nuvole che corrono nel cielo.
6 dicembre 2006
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Ombra
di Stefania Barbieri
Mentre cammino osservo
questa sottilissima ombra che non riconosco.
Penso che forse
anche la(…)