Nebbie
Fragile come amore incompreso,
guardai in alto per scovare
le tracce di un sole inviperito.
Il cielo vomitava nebbia
e tutto era niente
e niente era tutto, senza contorni.
Rallentai il passo per farmi colpire
dalle incoraggianti luci di una vetrina
ma vidi manichini anch’essi disorientati.
Allungai il passo nella direzione del cuore
e lungo il sentiero staccai rami di solitudine
da bruciare nel primo falò che speravo d’incontrare.
Doveva essere meriggio ormai inoltrato
quando a malapena scorsi casa mia.
Fino a notte fonda rilessi il meglio di Proust.
In quella recherche m’addormentai sereno,
sicuro di condividere col primo sole dell’alba
il mio e suo disagio d’un giorno no.
*
Data di stesura 29/11/2015